Charles
Bukowski
Nato ad Andernach in
Germania nel 1920, Charles Bukowski è vissuto a Los Angeles, dove è morto nel
1994. Narratore e poeta anticonformista, dominato da poche ma ardenti passioni
(l'alcol, le donne, l'ozio), Bukowski e' uno scrittore ossessivamente
autobiografico. Ha pubblicato più di quaranta libri, tradotti in tutto il
mondo. La sua produzione poetica, caratterizzata da un linguaggio aggressivo e
dall'estrema crudezza di ambienti e situazioni, fa di lui una figura di spicco
della poesia americana contemporanea.
L'UCCELLO
Con
gli occhi rossi e stordito come me
L'uccello
giunse in volo
Dal
lontano Egitto
Alle
5 del mattino,
E
Maria quasi inciampò sui tacchi a spillo:
Cos'era,
un razzo?
E
andammo di sopra.
Riempii
due bicchieri di porto
E
aspettammo che le campane
Stanassero
gli sgobboni dai loro miserabili nidi
Poi
Maria andò dentro ad annaffiare
Il
vaso
E
io rimasi là seduto a strofinarmi la barba di tre giorni
Pensando
a quel matto di un uccello
E
questo è il risultato:
Tutto
ciò che davvero contava
Era
andare in qualche posto
Quanto
più in fretta tanto meglio era
Perché
restava meno da aspettare
Per
morire. Maria uscì
E
tirò giù le coperte
E
io mi tolsi il vestito macchiato
M'infilai
sotto le lenzuola sudate,
Chiudendo
gli occhi al suono e alla luce,
E
la sentii sfilarsi i tacchi aguzzi
E
i suoi piedi gelati mi calcarono i polpacci
E
io battezzai l'uccello
Mr.
America
E
poi rapido mi addormentai.
ESSI, TUTTI LO SANNO
Chiedete
ai pittori da marciapiede di Parigi
Chiedete
al sole su un cane addormentato
Chiedete
ai 3 porcellini
Chiedete
al giornalaio
Chiedete
alla musica di Donizzetti
Chiedete
al barbiere
Chiedete
all'assassino
Chiedete
all'uomo appoggiato al muro
Chiedete
al predicatore
Chiedete
all'ebanista
Chiedete
al borsaiolo o al prestatore
Su
pegno o al soffiatore di vetro
O
al venditore di letame o
Al
dentista
Chiedete
al rivoluzionario
Chiedete
all'uomo che ficca la testa
Nelle
fauci d'un leone
Chiedete
all'uomo che sgancerà la prossima
Bomba
atomica
Chiedete
all'uomo che si crede Cristo
Chiedete
alla cutrettola che la sera torna
Al
nido
Chiedete
al guardone
Chiedete
all'uomo che muore di cancro
Chiedete
all'uomo che ha bisogno di un bagno
Chiedete
all'uomo con una gamba sola
Chiedete
al cieco
Chiedete
all'uomo che parla bleso
Chiedete
al mangiatore d'oppio
Chiedete
al chirurgo tremante
Chiedete
alle foglie sulle quali camminate
Chiedete
allo stupratore o al bigliettario
Di
un tram o a un vecchio
Che
strappa le erbacce nel giardino
Chiedete
a una sanguisuga
Chiedete
a un domatore di pulci
Chiedete
a un mangiatore di fuoco
Chiedete
all'uomo più miserabile che riuscite
A
trovare nel suo miserabile
Momento
Chiedete
a un maestro di judo
Chiedete
a un guidatore di elefanti
Chiedete
a un lebbroso, un ergastolano, un tisico
Chiedete
a un professore di storia
Chiedete
all'uomo che non si pulisce mai
Le
unghie
Chiedete
a un pagliaccio o alla prima faccia che vedete
Alla
luce del giorno
Chiedete
a vostro padre
Chiedete
a vostro figlio e
Al
suo figlio futuro
Chiedete
a me
Chiedete
a una lampadina bruciata in un sacchetto di carta
Chiedete
ai tentati, ai dannati, agli stolti,
Ai
saggi, agli adulatori
Chiedete
ai costruttori di templi
Chiedete
agli uomini che non hanno mai portato scarpe
Chiedete
a Gesù
Chiedete
alla luna
Chiedete
alle ombre nel ripostiglio
Chiedete
alla falena, al monaco, al pazzo
Chiedete
all'uomo che disegna le vignette
Del
"New Yorker"
Chiedete
a un pesce rosso
Chiedete
a una felce che balla il tiptap
Chiedete
alla carta geografica dell'India
Chiedete
a un viso gentile
Chiedete
all'uomo che si nasconde sotto il vostro letto
Chiedete
all'uomo che odiate di più a questo
Mondo
Chiedete
all'uomo che ha bevuto con Dylan Thomas
Chiedete
all'uomo che ha allacciato i guantoni di Jack Sharkey
Chiedete
all'uomo dalla faccia triste che beve il caffè
Chiedete
all'idraulico
Chiedete
all'uomo che ogni notte sogna
Gli
struzzi
Chiedete
alla maschera di un baraccone
Chiedete
al falsario
Chiedete
all'uomo che dorme in un vicolo sotto
Un
foglio di carta
Chiedete
ai conquistatori di nazioni e pianeti
Chiedete
all'uomo che si è appena tagliato un dito
Chiedete
a un segnalibro nella bibbia
Chiedete
all'acqua che sgocciola da un rubinetto mentre
Squilla
il telefono
Chiedete
allo spergiuro
Chiedete
alla vernice blu scuro
Chiedete
al paracadutista
Chiedete
all'uomo col mal di pancia
Chiedete
all'occhio divino così mellifluo e lacrimoso
Chiedete
al ragazzo che indossa calzoni attillati
Nell'accademia
dispendiosa
Chiedete
all'uomo che è scivolato nella vasca
Chiedete
all'uomo azzannato dallo squalo
Chiedete
a quello che mi ha venduto i guanti
Spaiati
Chiedete
a questi e a tutti quelli che ho lasciato fuori
Chiedete
al fuoco al fuoco al fuoco…
Chiedete
anche ai bugiardi
Chiedete
a chi vi pare quando
Vi
pare il giorno che vi pare
Che
stia piovendo o che sia
Nevicato
o che stiate uscendo su una veranda
Gialla
di sole caldo
Chiedete
a questo chiedete a quello
Chiedete
all'uomo con la cacca d' uccello sui capelli
Chiedete
al torturatore d'animali
Chiedete
all'uomo che ha visto molte corride
In
Spagna
Chiedete
ai proprietari di cadillac nuove
Chiedete
alle celebrità
Chiedete
ai timidi
Chiedete
agli albini
E
all'uomo di stato
Chiedete
ai padroni di casa e ai giocatori di bigliardo
Chiedete
ai cialtroni
Chiedete
ai sicari prezzolati
Chiedete
ai calvi e ai ciccioni
E
agli uomini alti e a quelli
Bassi
Chiedete
agli uomini con un occhio solo,
A
quelli sempre arrapati e a quelli no
Chiedete
agli uomini che leggono tutti gli articolo
Di
fondo
Chiedete
agli uomini che coltivano le rose
Chiedete
agli uomini che quasi non sentono dolore
Chiedete
ai moribondi
Chiedete
a chi falcia il prato e a chi va alla
Partita
di calcio
Chiedete
a qualcuno (uno qualsiasi) di questi o a tutti questi
Chiedete
chiedete chiedete e
Tutti
vi diranno:
Una
moglie brontolona affacciata alla ringhiera
È
più di quanto un uomo possa sopportare.
VERMI
Un
tizio mi ha detto:
Non
devi preoccuparti dei vermi quando sarai
Morto
Non
ti beccano mai
Il
corpo cambia aspetto in mille
Modi
- quando hanno
Forato
la cassa
Tutto
è già successo
Ed
è sempre una cosa diversa -
Sai,
hanno tirato fuori dalle tombe
Questi
re dell'antichità:
Uno
era solo
Una
piccola pozza d'acqua nera,
Un
altro aveva
Una
barba di 5 metri e un altro era diventato
Una
statua di sale
Dura
come la roccia.
Si,dissi.
Si,disse.
Lui
le sapeva, tutte queste cose.
Stava
su in collina e aveva
Un
cervello grosso così.
Prima
di andarmene allungai una mano
E
gli tirai fuori i vermi dagli
Occhi
naso pancia scarpe capelli orecchi
E
allora lui disse
Buonanotte
E
io dissi
Buonanotte
E
saltai in macchina per andare via.
E
i vermi risero
Per
tutta la strada.
UNDERGROUND
Il
posto era affollato.
Il
direttore disse:
"Charley,
va su a prendere delle sedie,
su
ci sono delle altre sedie".
Le
portai giù e aprimmo la birra
E
il direttore disse:
"non
c'è abbastanza pubblicità,
la
barca potrebbe affondare",
e
allora si misero a parlare di come trovare
della
pubblicità.
Io
continuavo a bere birra
Poi
mi venne da pisciare
E
quando tornai indietro
La
ragazza vicini a me disse:
"dovremmo
evacuare la città
ecco
quello che dovremmo fare".
Io
dissi: "preferisco ascoltare Joseph Haydn".
"prova
solo a pensarci"disse lei,
"se
tutti lasciassero la città!"
"sarebbero
solo in un altro posto
a
spuzzolentarlo come qui".
"non
mi sembra che la gente
ti
piaccia" disse lei, tirandosi giù la sottana
il
più possibile.
"solo
per chiavare" dissi io.
Poi
raggiunsi il bar più vicino
E
comprai altri 3 pacchi di birra.
Quando
tornai indietro parlavano della Rivoluzione.
Eccomi
tornato al 1935,
Solo
che io ero vecchio e loro giovani. Avevo almeno
20
anni più di tutti i presenti,
e
pensai: che diavolo ci faccio
qui?
Presto
la riunione finì
Ed
essi uscirono nella notte,
Quelli
giovani,
E
io presi il telefono,chiamai
John
T.:
"John,
tutto bene? Stanotte sono giù.
E
se venissi lì a prendermi
Una
sbronza?".
"certo,
Charley, ti aspettiamo."
"Charley"
disse il direttore, "sarà meglio
riportare
le seggiole
di
sopra."
Riportammo
le seggiole di sopra.
La
Rivoluzione
era
Finita.
LA VITA DI BORODIN
La
prossima volta che ascolti Borodin
Ricorda
che era solo un farmacista
Che
scriveva musica per distrarsi;
La
sua casa era piena di gente:
Studenti,
artisti, barboni, ubriaconi,
E
lui non sapeva mai dire di no.
La
prossima volta che ascolti Borodin
Ricorda
che sua moglie usava le sue composizioni
Per
foderare la cuccia del gatto
O
coprire vasi di latte acido;
Aveva
l'asma e l'insonnia
E
gli dava da mangiare uova à la coque
E
quando lui voleva coprirsi la testa
Per
non sentire i rumori di casa
Gli
lasciava usare soltanto il lenzuolo;
Per
giunta c'era sempre qualcuno
nel
suo letto
(dormivano
separati quando proprio
dormivano)
e
siccome tutte le sedie
erano
sempre occupate
spesso
lui dormiva sulle scale
avvolto
in un vecchio scialle;
era
lei a dirgli di tagliarsi le unghie,
di
non cantare o fischiare
di
non mettere troppo limone nel tè
di
non schiacciarlo col cucchiaino;
sinfonia
n. 2, in si minore
il
principe Igor
nelle
steppe dell'Asia centrale
riusciva
a dormire solo mettendosi
un
pezzo di stoffa scura sopra gli occhi;
nel
1887 partecipò a un ballo
all'Accademia
di medicina
indossando
un allegro costume nazionale;
sembrava
finalmente di un'insolita gaiezza
e
quando cadde sul pavimento,
pensarono
che volesse fare il pagliaccio.
La
prossima volta che ascolti Borodin,
Ricorda…
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