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Les mémoires de Casanova

Les mémoires de Casanova

Di Casanova è Casanova stesso che scrive: “Scrivo dall’alba alla sera, e posso assicurarvi che scrivo anche dormendo, perché sogno sempre di scrivere”.

Casanova comincia la redazione delle Mémoires nel 1789, all’età di 64 anni e a poco meno di 9 dalla sua morte. Redatte in un francese ricco di italianismi (per poter essere letto dal più vasto pubblico) in un numero di 10 volumi manoscritti, raccontano in realtà appena 40 anni della sua vita in quanto furono interrotte bruscamente intorno al 1774.

CASANOVA è uomo del suo tempo nel senso che rispecchia gli ideali libertini che nel sei/settecento circolavano in Europa, specie in Francia.

Dopo un’infanzia vissuta a Venezia in uno stato di addormentamento mentale che faceva tutti dubitare della sua normalità e pensare che fosse quasi un deficiente, con una salute cagionevole (abbondantemente sanguinava di continuo dal naso), fu, per motivi di salute legati al clima, trasferito a Padova e messo in una pensione.

Qui finalmente, all’età di 12 anni, “nasce” Casanova. E per mano di chi? Di una enigmatica fanciulla di poco più grande di lui che seducendolo e poi confondendolo lo vaccinerà o forse marchierà a vita. Da qui tutta una serie di avventure che lo accompagneranno durante tutta la vita, per le diverse capitali europee, divenuto oramai famoso tra le gran dame per il suo “savoir faire” fuggendo sempre il matrimonio ritenuto come il peggior dei mali, imbevuto d’amore per l’Illuminismo dirompente, desideroso d’incontrare il suo “idolo” Voltaire il quale, però, lo tratterà molto malamente deridendo la sua fama di libertino e canzonandolo (lo umilierà davanti a tutti in un famoso incontro avvenuto una sera). Insomma, il nostro caro Casanova, ci racconta di una vita molto avventurosa tipica di chi ha molto a che fare col bel sesso.

Casanova si innamora di tutte le donne con cui ha a che fare che non vorrebbe mai abbandonare se non fossero loro a voler troncare.

Aprendo le sue Mémoires a caso leggiamo : ” Nei sogni di questo tipo, di solito colui che sta sognando si risveglia un momento prima della crisi. La natura, gelosa della verità, non sopporta che l’illusione tanto vada avanti. Un uomo che dorme non è completamento vivo, e deve esserlo nell’istante in cui egli può dare alla vita un essere simile a lui stesso. Ma, oh prodigio! Non mi sono risvegliato, e ho passato tutta la notte con Henriette tra le mie braccia. Ma quale lungo sogno! Non ho potuto riconoscerlo per sogno se non quando il mio risveglio al far del giorno l’ ha forzato a scomparire. Sono restato un buon quarto d’ora immobile e stupefatto a riassumermi le circostanze nella mia memoria stupita.. Ricordavo di aver parecchie volte detto dormendo: No. Io non sogno;”………..graff_sm.jpg (7446 bytes)

”Per quanto riguarda le donne, ho sempre trovato che quelle che amavo avessero un buon profumo, e più il loro sudore era forte più mi sembrava soave. Che gusto depravato!”………

”Ah! mio caro amico! C’è là una fornace. Come può starci il tuo dito senza che un fuoco che mi divora non lo bruci? Ah! Amico mio! Taci. Stringimi con tutta la tua forza. Mettiti vicino alla tomba ;…Tu sei padrone di sostituirci tutto ciò che ho, il mio cuore, la mia anima.”…….

”Ed è così che il povero filosofo ragiona, quando s’accorge di ragionare in dei momenti in cui una passione in tumulto uguaglia le facoltà divine della sua anima. Per ben ragionare bisogna non essere né innamorato né in collera, perché queste due passioni ci rendono uguali a bruti ; e per sfortuna noi non siamo mai tanto portati a ragionare che quando siamo agitati dall’una o dall’altro ";

”Ritornò tutta contenta, dicendomi che sua madre mi riteneva uomo affidabile. Chiuse la mia porta, e cadde tra le mie braccia tutta innamorata. Mi accorsi che poteva essere vergine; ma non essendone innamorato non l' ho stuzzicata. L'amore è una salsa divina che rende questa pietanza deliziosa. Cécile era affascinante, ma non avevo avuto il tempo di desiderarla; così non le ho potuto dire che avesse fatto la mia felicità; fu lei a dirmelo; ma non ne fui molto lusingato. Ho tuttavia voluto crederlo, lei fu dolce, io fui dolce, mi sono addormentato tra le sue braccia, e al mio risveglio, dopo averle dato il buongiorno dell'amore, le ho donato i tre dobloni che ella dovette amare meglio delle promesse dell’ amore eterno: Giuramenti assurdi che un uomo non è in grado di fare alla più bella di tutte le donne"...........

"Non fu né amore, né immaginazione, né merito dell'oggetto, che non essendo certamente degno di possedermi, mi fece prevaricare; ma indolenza, debolezza, e condiscendenza in un momento in cui il mio angelo mi aveva allontanato da un capriccio che, se non fossi stato uno scellerato indegno d'ella, avrebbe dovuto rendermi doppiamente innamorato. Melulla, sicura di non essermi piaciuta, mi lasciò partire due ore dopo, rifiutando assolutamente le monete d'oro che ho voluto donarle. Sono andato a coricarmi detestandola, e odiandomi. Dopo aver passato quattro ore dormendo male, mi vesto, e vado a casa del Signore che mi aveva fatto chiamare. Prendo commiato dalla sua commissione, ritorno a casa, entro nella stanza della signora, la vedo alla sua toilette, e le dò il buongiorno allo specchio. Vedo sulla sua figura la gaieté , e la calma del candore e dell' innocenza".

(tradotti dall’originale)

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Insomma, meritano proprio di essere lette queste memorie e magari soprattutto da chi, donna, ha voglia di sapere cosa passa per la mente di un seduttore nato o, meglio, di un seduttore suo malgrado, che in realtà è sempre stato un sedotto.

Interessanti anche i due film di E. Scola e di Fellini dedicati alla figura del celebre libertino, nonché L’homme qui aimait les femmes di Truffaut, il quale non parla di Casanova ma fa un poetico lavoro di introspezione nella mente dell’ uomo seduttore che non è altro che un sedotto.

Per l’edizione francese: Histoire de ma vie , Casanova, ed. Gallimard. Per quella italiana è possibile leggere l’edizione della Einaudi.

Manlio A. Tieri

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